Mostre e manifestazioni
17:09 – venerdì
(WAPA) – Con la straordinaria partecipazione di delegati da tutto il mondo si è concluso “Iac 2012”, il maggior incontro internazionale dedicato allo spazio. Napoli e la Mostra d’Oltremare sono stati per cinque giorni protagonisti assoluti del settore, raggiungendo il record di 3300 partecipanti provenienti da 83 Paesi, tra i quali numerosi capi delle agenzie spaziali mondiali, delegati nazionali, esperti e ricercatori. L’appuntamento del capoluogo partenopeo lascia a Pechino, città scelta per “Iac 2013”, un testimone che sarà difficilmente eguagliabile.
L’edizione italiana di Iac ha dato anche una nuova impronta nella vita dell’autorevole appuntamento. I numerosi studenti, circa il 30% del totale dei partecipanti, hanno potuto, per la prima volta nella storia del congresso, varcare i cancelli, avvicinare e seguire direttamente i diversi incontri con i maggiori esperti mondiali del settore.
A loro l’Agenzia spaziale italiana ed il comitato organizzatore hanno riservato anche appuntamenti interamente dedicati e in particolare oggi, nella “Giornata del cittadino”, gli studenti hanno gremito i vari stand della Mostra d’Oltremare.
“E’ difficile definire semplicemente positivo il bilancio di questa edizione di Iac. È stato –sottolinea il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Enrico Saggese– il congresso dei record per presenze, tipologie di visitatori e per i temi trattati. A Napoli abbiamo scommesso su una edizione aperta a tutti, puntando soprattutto sui giovani. La risposta è stata entusiasmante. Con Iac 2012 la città e la regione hanno mostrato al mondo le potenzialità industriali, universitarie e organizzative di questo territorio. Voglio ringraziare le istituzioni locali per aver creduto in questa sfida e il comitato organizzatore per il lavoro e per la professionalità messa in campo. Per l’Asi, in particolare, si è trattato di un momento importante. Accanto alla consueta presenza dei capi delle maggiori agenzie spaziali internazionali a Napoli sono giunti anche quelli di Paesi emergenti, e con alcuni di loro abbiamo sottoscritto accordi di cooperazione in differenti settori spaziali. Un’occasione fruttuosa per espandere ancor di più i nostri rapporti internazionali”.
La cinque giorni più importante del settore spaziale si è conclusa con l’Italia ancora una volta in primo piano: il Palacongressi della Mostra d’Oltremare ha ospitato una seduta plenaria dedicata alla costellazione italiana di satelliti Cosmo-SkyMed, in particolare all’approccio duale della missione e ai risultati ottenuti. All’incontro, moderato dal direttore tecnico dell’Asi, Mario Cosmo, hanno preso la parola i rappresentanti di e-Geos, del ministero della Difesa, dell’agenzia europea per la difesa e della Japan Space Imaging.
“Cosmo-SkyMed è il primo sistema al mondo a carattere duale, civile e militare -ricorda Alessandro Coletta, mission manager di Cosmo-SkyMed dell’Agenzia spaziale italiana. Il sistema è nato, sin dall’inizio, con la volontà di creare una sinergia in termini di progetti e non solamente come uno scambio di tecnologia fra le due diverse componenti”. Con Cosmo-SkyMed l’Italia dispone di uno dei sistemi spaziali per Osservazione della Terra tecnologicamente più avanzati al mondo in grado di garantire un significativo miglioramento nel controllo dell’ambiente. Cosmo-SkyMed è una costellazione composta da quattro satelliti in banda X, capace di osservare il nostro pianeta di giorno e di notte e in qualsiasi condizione metereologica. Nell’incontro di oggi, dedicato alla costellazione italiana, sono state affrontate le diverse tematiche legate all’osservazione della Terra e al supporto che i satelliti italiani hanno dato nella protezione del nostro pianeta.
L’ultima giornata di lavoro è stata caratterizzata anche dalla presenza degli astronauti Paolo Nespoli, Christer Fuglesang, Sergei Krikalev e Leland Melvin e Buzz Aldrin. Quest’ultimo, il secondo uomo a mettere piede sulla Luna, ha ricordato ad una folla di giornalisti, delegati e studenti il collega della celebre missione Apollo XI, Neil Armstrong, scomparso lo scorso 25 agosto. Nel tributo, è stato proiettato un suggestivo filmato con i momenti più importanti di Apollo XI ed Aldrin ha ricordato Armstrong come un “Pioniere dello spazio dal carattere mite e riflessivo”, un uomo che ha sempre diviso i meriti con i collaboratori e con tutti quelli che hanno permesso la realizzazione di un’impresa storica quale lo sbarco sulla Luna il 16 luglio 1969: in poche parole, il primo e il migliore, “The first and the best”, comandante di tutte le missioni sulla Luna. ()
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(World Aeronautical Press Agency – 05-Ott-2012 17:09)
(Fonte: WAPA)