Nubi nere si addensano sul futuro dell’aeroporto di Alghero e sul mantenimento dei volumi di traffico per quello di Cagliari. Potrebbero essere i primi effetti sui due scali sardi dopo la notizia che la Procura della Repubblica di Bergamo ha iscritto nel registro degli indagati il nome di Michael O’ Leary, il numero uno della compagnia aerea low cost irlandese Ryanair, per l’evasione di 12 milioni di euro di contributi previdenziali. Ora sui conti della compagnia irlandese, infatti, si starebbe muovendo anche il governo Monti. Secondo una anticipazione del quotidiano Corriere della Sera, infatti, Palazzo Chigi sarebbe intenzionato a inserire nel Decreto Sviluppo una norma che cancellerebbe tutte le agevolazioni concesse a Ryanair. La conferma arriva dalle parole del sottosegretario alle Infrastrutture, Guido Improta: «La compagnia ha raggiunto una quota significativa di mercato, quindi non c’è alcun atteggiamento vessatorio da parte del governo. Proprio perché siamo di fronte a un soggetto forte, devono essere rimossi i fattori di vantaggio competitivo per una compagnia che non ne ha certo bisogno». Una battaglia, quella sui contributi pubblici erogati alle società aeroportuali per favorire l’ingresso di Ryanair, che aveva scatenato una battaglia legale soprattutto da parte di Meridiana. Ed ecco che a questo punto a rischiare sono pure Alghero e Cagliari, i due scali sardi che ospitano gli aerei di Ryanair. L’8 agosto scorso la Commissione europea aveva aperto un’istruttoria sul presunto contributo di 7 milioni di euro all’anno concesso a Ryanair dalla società Valerio Catullo, che gestisce l’aeroporto di Verona. Secondo le anticipazioni del settimanale Panorama, però, risultò come la Commissione, dal 27 giugno, avesse allargato l’ambito di un’altra indagine avviata nel 2007 sui presunti aiuti irregolari concessi a Ryanair dalla Sogeaal, la società che controlla l’aeroporto di Alghero. Sotto la lente dei funzionari di Bruxelles ci sarebbero anche i 42 milioni e mezzo di euro che sarebbero finiti alla Ryanair dal 2001: soldi pagati dalla Regione, azionista unico della Sogeaal. Sono dunque configurabili come «aiuti di Stato» quei soldi che la Regione, attraverso la Sogeaal, di sua proprietà, avrebbe dato a Ryanair in forma di contributi di co-marketing? Stando ai concorrenti della compagnia low cost irlandese la causa del predominio di Ryanair sul mercato “no frills” sarebbe da ricercarsi nelle norme poco chiare che regolano il mercato nazionale dei voli, ma anche proprio in quelle agevolazioni che il vettore fondato nel 1985 dall’uomo d’affari Tony Ryan riesce a ottenere rispetto ai suoi competitor. Recentemente Michael Cawley, numero due della compagnia irlandese, aveva dichiarato che «se continueranno a infierire, saremo costretti a ridurre drasticamente la nostra presenza ad Alghero». Parole sufficienti a generare il panico nella Riviera del corallo. Ora che succederà? Saranno bloccati tutti i contributi, anche quelli indiretti? Perché in questo caso anche la presenza di Ryanair su Cagliari potrebbe essere messa in discussione. Sogaer, la società che gestisce lo scalo di Elmas, infatti, rifonde le low cost che attivano nuovi collegamenti con gli scali europei non serviti da voli di linea. Il tariffario proposto dalla Sogaer è di 6,5 euro per ogni passeggero in alta stagione e di 10 euro durante l’inverno. Se il Governo eliminerà queste voci, Ryanair potrebbe spiccare il volo: ma per non fare più ritorno.
Giacomo Legato