Il BizTravel Forum discute finalmente la governance dei flussi turistici generati dall’evento, responsabili di 6-9 miliardi di introiti
Dall’Expo si attendono ritorni economici per 40,6 miliardi di euro pari alla legge finanziaria imposta al Governo spagnolo dall’Unione Europea per il rientro del debito pubblico e di essi una cifra variabile fra 6 e i 9 miliardi riguarderà direttamente il settore del turismo.
Il dato è emerso a Milano in apertura della decima edizione del BizTravel Forum 2012, l’evento annuale di riferimento per i viaggi d’affari organizzato da Uvet Amex, società del gruppo Uvet, polo distributivo del turismo con un giro d’affari di 1,918 miliardi di euro.
La discussione sull’Expo, alla quale hanno partecipato Giuseppe Sala ad di Expo 2015, Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia e Luca Patanè, presidente del gruppo Uvet, si è spostata per una volta dal tema delle infrastrutture da realizzare a come “governare” i flussi turistici verso Expo 2015.
“In pochi – ha detto Luca Patanè, presidente del gruppo Uvet – si chiedono chi, e con quali modalità, porterà a Milano i 21 milioni di visitatori necessari per coprire i costi dell’Expo. Tredici milioni e mezzo di persone dovrebbero arrivare dalla nostra stessa penisola, cioè oltre il 20% dell’intera popolazione italiana, 6 milioni dall’Unione Europea e più di un milione e mezzo dal resto del Mondo. I dati sui movimenti di turisti nel nostro Paese ci dicono che nel 2010 sono arrivati quasi 98,8 milioni di visitatori, di cui 12,3 milioni soltanto in Lombardia. Gli stranieri giunti in Italia sono 43,7 milioni, e di questi 5,8 milioni in Lombardia. I numeri di partenza, dunque, ci sarebbero, ma non basta: è ovvio che non si possono spostare tutte queste persone verso l’Expo come fossero dei «birilli», e va tenuto in considerazione anche il limite oggettivo della capacità ricettiva: 342 mila posti letto nella regione e 4,7 milioni in Italia”.
“Ecco perché – ha proseguito Patanè – operatori e distributori del turismo sono chiamati a costruire, di concerto con le istituzionali locali e gli operatori del settore, un’offerta turistica in grado di «convogliare» quei flussi necessari a coprire il fabbisogno dell’Expo. Lo sforzo delle istituzioni locali dovrebbe essere quello di mettere a disposizione le proprie risorse (a cominciare, per esempio, da semplici agevolazioni nei biglietti d’ingresso, alla modifica degli orari di visita, ad agevolazioni e semplificazioni burocratiche per le strutture ricettive o della ristorazione). Una sorta di corsia preferenziale per fare funzionare l’Expo al massimo della potenza”.
(Guidaviaggi.it)
(Fonte: Aeroporti-Italiani)