Aeroporti
17:40 – mercoledì
(WAPA) – I salotti buoni, quelli che nei consigli d’amministrazione i voti vorrebbero pesarli e non contarli, evidentemente nel capitalismo italiano sono un “Vizietto” duro a morire.
Il 10 maggio del 2011 l’allora ministro delle Finanze Tremonti dava il via alla operazione di privatizzazione dell’aeroporto “Cristoforo Colombo” di Genova.
Dopo aver indetto la gara per la privatizzazione dell’aeroporto, andata deserta probabilmente per il prezzo base di 30 milioni di Euro a cui andavano aggiunti ulteriori 43 milioni d’investimenti, ritenuto troppo alto, la società Aeroporto di Genova SpA, il cui capitale sociale è detenuto dall’Autorità portuale di Genova, Camera di Commercio e Aeroporti di Roma SpA rispettivamente al 60, 25 e 15%, ci riprova.
Il punto, almeno a quanto riferisce il quotidiano “Il Secolo XIX” è che la Camera di Commercio di Genova, presieduta da Paolo Odone, avrebbe manifestato l’intenzione di continuare a mantenere un ruolo di “Peso”.
Se la Camera di Commercio, ritiene utile avere un “Ruolo di peso”, è sufficiente che decida di aumentare la sua partecipazione nel capitale di Aeroporto di Genova SpA, evitando le cattive abitudini di coloro che vogliono comandare stando in minoranza.
La privatizzazione è una ottima occasione e qualora ciò non sia previsto, per reintrodurre statutariamente il semplice concetto che in qualsiasi società, Aeroporto di Genova compresa, chi ha il 51%, dirige le danze.
A nostro avviso, questo è un aspetto dirimente proprio perché l’esperienza insegna che gli investitori privati così come avvenuto in altre privatizzazioni aeroportuali, ci pensano due volte ad associarsi con soggetti pubblici le cui farraginosità procedurali e litigiosità sono purtroppo note. ()
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(World Aeronautical Press Agency – 07-Nov-2012 17:40)
(Fonte: WAPA)