(WAPA) – Certe volte verrebbe da chiedersi cosa mai abbia fatto di male la terra di Sicilia per meritarsi certi trattamenti.
Ci riferiamo evidentemente alla organizzazione messa in campo dalla società di gestione dell’aeroporto Sac (Società aeroporto di Catania). In occasione del rifacimento dei piazzali e della pista di volo.
In un divertente articolo del quotidiano “La Sicilia”, firmato da Mario Barresi, si racconta l’avventura (ma forse sarebbe meglio dire l’odissea) del giornalista che ha voluto sperimentare di persona un viaggio da Catania a Roma e ritorno.
La cronaca dell’altro giorno non era certo incoraggiante: dal momento dell’accettazione a Fontanarossa alle ore 07:00 di mattina, il giornalista è riuscito a rientrare in possesso del suo bagaglio all’aeroporto di Fiumicino, esattamente dopo 4 ore e 34 minuti.
Feroce e comprensibile il commento di un compagno di viaggio del giornalista: “Se andavo a piedi facevo prima”.
Nella serata di ieri poi, il Roma-Fiumicino/Catania-Sigonella dell’Alitalia (atterraggio previsto alle 22:44) ha in realtà riportato gli oltre 200 passeggeri nella città di destinazione solo dopo le 3 del mattino (vedi notizie pubblicate da WAPA 1 e 2).
L’aereo dell’Alitalia dopo aver atteso sul cielo di Catania per 40 minuti, ed ormai a corto di carburante, è stato dirottato su Palermo, fra le giuste proteste dei passeggeri, perché il parcheggio degli aerei di Sigonella era pieno e altri 4 apparecchi con priorità all’atterraggio, erano anche loro in attesa.
Nonostante le rassicurazioni fornite, a quell’ora di notte ormai non c’era nessuno ad accoglierli e i pullman per ritornare a Catania sono arrivati dopo qualche tempo, consentendo ai poveri passeggeri riuscissero ad arrivare a Catania fra le 3 e le 4:30 del mattino.
La telenovela continua, e le peggiori previsioni sembrano avverarsi, talchè l’avvocato Petrone, presidente regionale del Codacons ha cominciato a tuonare contro i responsabili affermando che: “Di tanta disorganizzazione e confusione dovrebbero essere sostituiti da gente più competente, visto che la chiusura della pista era in programma da tempo e che i voli sono a loro volta programmati secondo orari specifici. Non è tollerabile né che non sia stato consentito l’atterraggio su Catania, né che la gente sia stata costretta a passare buona parte della notte in giro o in pullman, senza nessuna assistenza”.
Con chi l’avvocato Petrone ce l’avesse è intuibile, e le orecchie saranno fischiate a più di qualcuno sia a Catania che a Roma. ()
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(World Aeronautical Press Agency – 08-Nov-2012 17:26)
(Fonte: WAPA)