Aeroporti
16:08 – giovedì
(WAPA) – Giorni convulsi e complicati per Aeradria, la società di gestione dell’aeroporto di Rimini, e per il suo presidente Massimo Masini: in una nota informativa riguardante il rinnovo della concessione trentennale dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile) il ministero delle Finanze avrebbe nuovamente espresso un parere negativo sulla gestione Aeradria, dopo quello già fornito nel 2011, pare poi congelato nel 2012 in attesa della conclusione dell’iter dell’accordo di concordato in continuità. Secondo il ministero la società di gestione non avrebbe quindi i requisiti per operare lo scalo romagnolo.
Al riguardo Aeradria ha emesso un comunicato (), sottolineando come la società di gestione, “Anche in questa fase di pendenza della nota procedura di concordato in continuità, gestisce regolarmente l’aeroporto di Rimini e San Marino, senza eccezioni da parte dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile) e dei ministeri competenti (Trasporti ed Economia) e con tutti i requisiti richiesti dalle normative in materia”.
La società di gestione dell‘aeroporto “Federico Fellini” ha richiesto al Tribunale di Rimini di essere ammessa all’accordo previsto dal decreto sviluppo del Governo Monti, proponendo di soddisfare i debiti in una percentuale variabile tra il 15% ed il 19% entro il 2016. Ad opporsi a questa soluzione è però la Procura di Rimini, che tramite il sostituto procuratore Gemma Gualdi ha chiesto alla corte, presieduta dal giudice Rossella Talia, di non ammettere Aeradria al concordato, in quanto la società di gestione non avrebbe i requisiti per accedere a questo tipo di accordo.
La posizione della Procura si basa su due punti: in primo luogo, essendo Aeradria una società con soci enti pubblici a capitali pubblici e privati, dovrebbe accedere all’amministrazione controllata, con nomina di un commissario da parte del ministero dei Trasporti.
In secondo luogo, la Procura avrebbe ravvisato nei documenti presentati dalla società di gestione dello scalo romagnolo dati economici non veritieri.
Ed è proprio nell’ambito di questa inchiesta che martedì il presidente Masini è stato ascoltato, nel corso di un interrogatorio-fiume di cinque ore, dalla Gualdi e dal maggiore Marco Antonucci, del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.
Gli avvocati difensori di Masini hanno sintetizzato in un comunicato l’esito dell’interrogatorio:”Il presidente Masini non ha avuto difficoltà a rispondere ai chiarimenti chiesti dalla Procura. Peraltro i passaggi trattati avevano tutti evidenza documentale. Gli argomenti hanno riguardato le indicazioni di bilancio, con particolare riferimento ai contributi dei soci per promozione e marketing, e ai finanziamenti richiesti agli istituti di credito. Vi è la serenità di essere stati completi ed esaustivi”. ()
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(World Aeronautical Press Agency – 16-Mag-2013 16:08)