Con due comunicati giunti a poca distanza l’uno dall’altro Gabriele Del Torchio e James Hogan, a.d. di Alitalia ed Etihad, hanno confermato di aver intrapreso la “due diligence” – in sostanza, l’ultimo approfondito esame – dal quale scaturirà entro 30 giorni la decisione del vettore arabo di investire o meno in Alitalia. Di certo non casualmente, l’annuncio è giunto il giorno dopo l’accordo sindacale per un massiccio ricorso alla cassa integrazione (sia pure a rotazione) per alleggerire ulteriormente i travagliati organici della compagnia aerea. Ma potrebbe non bastare, come suggeriscono Del Torchio e Hogan dicendo che la “due diligence” dovrà risolvere «tutti i temi che possano pregiudicare la definizione di un adeguato piano industriale, la cui completa realizzazione produrrà una redditività sostenibile per Alitalia.»
Forse proprio per questo le associazioni professionali di piloti e assistenti di volo hanno prima definito l’approccio di Alitalia «inspiegabilmente attendista, a volte dilatorio e sempre più spesso incoerente rispetto alla gravissima situazione in cui versa» la compagnia e quindi denunciato l’ipotesi di voler firmare con i soli confederali un contratto collettivo nazionale per il trasporto aereo, definendolo addirittura «grimaldello per scardinare quanto resta della professionalità degli aeronaviganti italiani.» Il timore è quello di essere lasciati fuori dalle trattative e di scardinare l’attuale contratto Alitalia per introdurne uno caratterizzato da «pesanti deroghe in pejus ad occupazione e salari, tenendo fuori dalla negoziazione le associazioni professionali, per aggirare il contratto aziendale in essere.»
Per gli oltre duemila interessati dalla cassa integrazione a rotazione, intanto, l’accordo siglato venerdì sera prevede un massiccio intervento formativo.
(Fonte: Dedalonews)