Lufthansa fa causa a Sabre dopo che quest’ultimo aveva accusato la compagnia aerea di aver violato il contratto con l’imposizione di una fee per le prenotazioni via gds. La violazione consisterebbe nel fatto che la Distribution cost charge (Dcc) di 16 euro viene applicata alle prenotazioni su tutti i gds ma non su quelle effettuate attraverso i canali di distribuzione di Lufthansa, che secondo Sabre sarebbero comunque assimilabili ai gds. «Sabre sostiene che i due canali di distribuzione del Gruppo Lufthansa – Direct Connection e il portale internet Agent.com – dovrebbero essere considerati gds e come tali dovrebbero essere soggetti alla fee». Inoltre Sabre afferma che «il Gruppo Lufthansa sta imponendo un carico improprio agli iscritti Sabre, benché la tassa venga pagata dai passeggeri, non dagli iscritti». Lufthansa da parte sua definisce la distribuzione via gds come «restrittiva per le compagnie aeree, in quanto impedisce il direct marketing e la comunicazione tra i vettori e i rispettivi clienti e non supporta in modo dinamico e adattabile alle esigenze del cliente il prodotto offerto». Inoltre la compagnia tedesca sostiene che i gds caricano «fee di prenotazione significative». Lufthansa dice infatti di pagare «ogni anno centinaia di milioni di dollari in booking fee ai gds, Sabre incluso». Nel frattempo la compagnia tedesca ribadisce di continuare a lavorare con i gds e di essere costantemente «in contatto con Sabre» riguardo a soluzioni tecnologiche per visualizzare i prodotti. Oltre ad essere «fiduciosa che il tribunale confermerà la tesi del Gruppo Lufthansa consentendo allo stesso di continuare a servire al meglio i propri clienti e di riuscire a in futuro a stabilire migliori rapporti con Sabre». Jens Bischof, chief commercial officer e vice-president sales di Lufthansa afferma che «Non c’è stata alcuna diminuzione delle prenotazioni. I nostri load factor sono a livelli record».
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