L’aereo della discordia. Sempre più infuocate le relazioni diplomatiche tra Turchia ed Olanda
Istanbul, Turchia – Non si ferma la reazione del presidente turco Erdogan dopo il respingimento da parte dell’Olanda di due suoi ministri che intendevano partecipare a comizi a Rotterdam
(WAPA) – Non sappiamo se le autorità olandesi immaginavano reazioni diplomatiche così serie quando sabato 11 marzo hanno negato all’areo del ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu l’autorizzazione ad atterrare a Rotterdam (Olanda). Cavusoglu intendeva partecipare ad un comizio organizzato dalla comunità turca locale per promuovere il referendum che si terrà in Turchia il 16 aprile sulla riforma costituzionale voluta dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan. La motivazione delle autorità olandesi era stata “motivi di sicurezza”. Ad un analogo comizio intendeva partecipare il ministro della famiglia turco Fatma Betul Sayan Kaya, che -dopo il diniego a Cavusoglu– aveva cercato di raggiungere Rotterdam in auto dalla Germania, per poi essere bloccata e scortata di nuovo al confine dalle autorità dei Paesi Bassi.
Immediata la reazione di Erdogan che ha accusato l’Olanda di nazismo, così come aveva già fatto con la Germania di Angela Merkel, che pure aveva impedito nei giorni scorsi ai ministri turchi di partecipare ai comizi sul referendum organizzati sul suolo tedesco. Ad acuire ulteriormente la tensione con la Germania c’era stato anche l’arresto avvenuto il 13 febbraio in Turchia di Deniz Yücel, corrispondente turco-tedesco del quotidiano “Die Welt” che le autorità turche accusano di propaganda ed incitamento all’odio, collegandolo ad attività terroristiche.
Il gelo che era sceso tra la Turchia e la Germania -definita antidemocratica e nazista- ha investito ora anche l’Olanda, e gli aggettivi usati sono stati gli stessi.
Secondo il primo ministro olandese Mark Rutte non ci sarebbero stati problemi se Cavusoglu si fosse recato in Olanda per altre ragioni, in quanto già sapeva che la sua partecipazione al comizio era indesiderata.
La Turchia intende presentare ricorso all’Onu e alle altre autorità sovranazionali perché ritiene che il diniego deciso dall’Olanda sia una violazione della Convenzione di Vienna del 1961 sulle relazioni diplomatiche.
Il primo ministro turco Binali Yildirim ha affermato che i due Paesi non possono considerarsi alleati -visto il comportamento dell’Olanda- di fatto chiamando in causa la Nato. E in campo internazionale è delicata la posizione degli altri Paesi dell’Unione europea, che sperano in un raffreddamento delle tensioni, ma Erdogan non sembra voler stemperare i toni. Ieri la Turchia ha chiuso il suo spazio aereo ai diplomatici dei Paesi Bassi e vietato all’ambasciatore olandese il rientro in Turchia. Erdogan ha poi accusato Angela Merkel di nascondere in Germania oltre 4500 presunti terroristi ed oggi ha rilanciato, dicendo di ricordarsi bene del carattere degli olandesi, accusati di aver lasciato che le milizie serbe uccidessero ottomila musulmani bosniaci senza intervenire a Srebrenica (Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina) nel luglio 1995 durante la guerra di Bosnia, quando la città avrebbe dovuto essere tutelata proprio dalle truppe olandesi delle Nazioni Unite. Affermazione che Mark Rutte ha definito una disgustosa distorsione della storia. (Avionews)
(2017)
(Fonte: Avionews.com)