Aerei. Easa pubblica due studi sulla qualità dell’aria in cabina -SPECIALI AVIONEWS
Colonia, Germania – A bordo di aeromobili di grandi dimensioni utilizzati per il trasporto commerciale

(WAPA) – Easa (European Aviation Safety Agency) ha pubblicato due studi con l’obiettivo di acquisire conoscenze scientifiche solide per la qualità dell’aria in cabina a bordo di grandi aeromobili utilizzati per il trasporto aereo commerciale.
Studio 1: campagna di misura della qualità dell’aria in cabina (Caq, Cabin air quality)- studio condotto da un consorzio dell’istituto Fraunhofer di tossicologia e medicina sperimentale e dalla scuola medica di Hannover.
In volo sono state condotte misurazioni su un certo numero di collegamenti commerciali dopo aver definito i metodi di misurazione contaminanti dell’aria adeguati ed affidabili per le zone del cockpit e della cabina passeggeri.
I risultati mostrano che la qualità dell’aria in cabina/cockpit è simile o meglio di ciò che si osserva nei normali ambienti interni (uffici, scuole, giardini o abitazioni). Non ci sono limiti di esposizione professionale e le linee-guida sono state superate.
In totale 69 voli di misurazione sono stati eseguiti tra luglio 2015 e giugno 2016 su 8 tipi di configurazioni aereo/motore. Ciò ha incluso 61 collegamenti su aerei dotati di sistemi di aria del motore di sfiato, e 8 su velivolo B-787 che è equipaggiato con compressori elettrici (bleed free systen). Su tutti i voli è stato installato un apparato di misura nel cockpit e nella cabina. Particolare attenzione è stata rivolta alla organofosfati, in particolare Tri Cresyl Phosphates (Tcp) con l’utilizzo di tecniche di analisi ad alta sensibilità.
Studio 2: caratterizzazione della tossicità di olii-motore a turbina aviazione dopo la pirolisi -studio condotto da un consorzio Netherlands Organisation for Applied Scientific Research and the Dutch National Institute for Public Health and the Environment.
Questo studio ha descritto la composizione chimica di alcuni olii-motore a turbina di aerei da trasporto (compresi i prodotti di degradazione pirolisi), e gli effetti tossici dei composti chimici che possono essere rilasciati in cabina o nell’aria nel cockpit.
Inoltre ha concluso che sono presenti i prodotti neuroattivi, ma che la loro concentrazione in presenza di una barriera-polmone intatta è troppo bassa per essere una grande preoccupazione per la funzione neuronale. Tcp era presente negli olii analizzati, comunque non orto-isomeri potrebbero essere rilevati. Infine l’analisi del fattore di sensibilità e variabilità umana ha dimostrato che la via metabolica completa ed il contributo di intervariabilità individuale negli enzimi metabolici sono ancora ampiamente sconosciuti per la maggior parte delle sostanze chimiche industriali, tra cui contaminanti nell’aria in cabina. Due marche di olio sono stati utilizzate in questo studio, ed entrambi i campioni di olio usato e nuovo sono stati analizzati.
E’ possibile visualizzare le versioni integrali in inglese delle due relazioni (Studio 1, 130 pagine; Studio 2, 157 pagine) nella sezione “Speciali” sul lato sinistro della home-page di AVIONEWS. (Avionews)
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(Fonte: Avionews.com)