Scoperta una presunta banda internazionale specializzata nel furto di motori Rotax, utilizzati per droni di fabbricazione iraniana, utilizzati dalle forze armate russe nei bombardamenti contro l’Ucraina. Non si conoscono i nomi e il numero delle persone che potrebbero farne parte. E’ quanto emerge dalle analisi effettuate dall’intelligence internazionale sul relitto dell’aereo senza pilota telecomandato abbattuto dalla contraerea di Kiev.
“Non abbiamo mai autorizzato la vendita all’Iran o alla Russia e per questo abbiamo aperto un’inchiesta per scoprire l’origine dei motori”, ha dichiarato l’azienda austriaca Rotax, controllata dalla canadese Bombardier Recreational Products, che ha subito lanciato un indagine interna.
Un’elica Rotax modello 912, ad esempio, è stata montata su un drone Mohajer 6 che si è schiantato a Odessa ed è stato catturato dalle forze armate ucraine. Eppure la fornitura di questi motori alla Russia è sospesa dal 2014, mentre sono ampiamente utilizzati dai droni Predator americani e Heron israeliani.
Per questo il sito specializzato “Warzone” avanza l’inquietante ipotesi che questi componenti possano essere stati rubati, visto che in Germania ne sono scomparsi ben 31. Altri 27 sono stati rubati in Italia: a Jesi, nelle Marche, cinque sono stati portati via nell’aprile 2014; altri ad Aguscello-Ferrara, a Ponteventuno-Mantova, secondo fonti della stampa italiana.