Nuova “tangenziale” a Samarate, candidati a confronto sull’opera. Ma non tutti
Il Comitato Salvaguardia dei Boschi ha messo a confronto più voci, anche se con qualche defezione all’ultimo. Preoccupazione che la nuova strada si traduca poi in una spinta per nuove aree logistiche
Sala piena, a Samarate, per il dibattito organizzato dal Comitato Savaguardia Boschi, che si oppone alla costruzione della “Variante Statale 341”, progetto che toccherebbe la fascia di boschi tra Samarate, le sue frazioni e la vicina Busto Arsizio.
In una fredda sera di lunedì, molti samaratesi (ma anche persone da altre zone del Gallaratese) si sono presentati per il dibattito che si concentrava sull’opera viaria e sulle altre infrastrutture di Malpensa e che metteva a confronto anche più liste per ogni candidato presidente.
Nella serata, va detto, c’è stato a questo punto un relativo accordo nella critica all’opera e anche al contesto di programmazione che è “riassunto” nell’accordo sul Masterplan Malpensa sottoscritto in Regione dai sindaci del Cuv, i nove Comuni intorno all’aeroporto.
Espressione di diversi candidati sindaci, Massimo Uboldi (M5S, per Majorino) Massimiliano Balestrero (Alleanza Verdi Sinistra, per Majorino), Fabrizio Baggi (Unione Popolare, per Ghidorzi) hanno pesantemente criticato non solo l’utilità dell’opera, giudicata inutile e non adeguatamente sostenuta da analisi di traffico, ma un po’ tutta l’impostazione delle opere intorno a Malpensa.
Più complessa la posizione di Roberto Cenci, l’ex Cinque Stelle oggi candidato a sostegno di Letizia Moratti: ha rivendicato la sua coerenza sul piano ambientale, ha detto che Moratti «non ha cambiato neppure una virgola» del capitolo sull’ambiente che ha scritto, ma si è anche visto incalzato dalle domande del pubblico, ad esempio sull’impatto – in termini di consumo di suolo – di un’altra opera prevista, l’ospedale unico Gallarate-Busto di cui Moratti è grande sostenitrice.