Salgono a 260 i lavoratori dell’ex vettore aereo Alitalia che dovranno essere riassunti nella nuova compagnia di bandiera ITA Airways. Lo ha stabilito il giudice Paolo Mormile, della sezione lavoro del Tribunale di Roma, che ha dato ragione a 183 ricorrenti, riconoscendo la “cessione di ramo di azienda” (articolo 2112 codice civile). Ad annunciarlo è stata la sigla Unione sindacale di base (Usb) sezione lavoro privato.
“È di oggi venerdì 15 settembre la sentenza del giudice Mormile che restituisce dignità non solo ai lavoratori coinvolti, ma a tutta la platea dei dipendenti Alitalia ancora in Cigs a zero ore, dopo la polverizzazione della compagnia di bandiera. Esprimiamo una grande soddisfazione per i colleghi e chiediamo ora che sia rivisto tutto ciò che è stato fatto a partire dalle scelte del Governo, del Mef e del management di ITA. I lavoratori andranno avanti con le cause finché non sarà ristabilita giustizia, equità, trasparenza e diritto”, si legge in una nota del sindacato Usb.
Fra i 183 lavoratori che hanno vinto, in primo grado, il ricorso contro ITA, figurano piloti, comandanti, assistenti di volo e personale di terra. Nella sentenza il giudice Mormile non ha riconosciuto l’erogazione degli stipendi arretrati, ma ha dichiarato sì al riassorbimento in ITA alle condizione “ex-ante” che i dipendenti avevano maturato in Alitalia (stipendi, scatti di anzianità ed altro). Questi 174 lavoratori si aggiungono ai 72 per i quali a giugno il giudice Claudio Cottatellucci aveva disposto il reintegro.
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