MALPENSA – Sea ha presentato il progetto “eMAGO” al Parlamento europeo di Bruxelles per l’elettrificazione dei movimenti aerei e degli autoveicoli di servizio degli aeroporti di Malpensa e Linate. Questo progetto dal costo di 14 milioni è finanziato per 4,4 milioni dall’UE. Ciò in vista di una decarbonizzazione con una riduzione di CO2, per tale scopo il progetto è definito “green”. Ma Unicomal, l’Unione dei comitati di Malpensa per la tutela della salute e dell’ambiente, non è soddisfatta: «Auguriamo a Sea che ciò vada per il meglio, perché se è vero che i carburanti SAF possono ridurre parzialmente la CO2, che non è il solo inquinante atmosferico, in realtà aumenta gli altri inquinanti come NOX, CO e HCO. Il problema dell’inquinamento atmosferico non viene dunque eliminato».
L’Hydrogen Valley
Non convince gli ambientalisti nemmeno il grande progetto della Hydrogen Valley. «Così come altri mega progetti che non sappiamo se sono in vista di una riconversione energetica o se sono funzionali ad ottenere i finanziamenti europei e i fondi del Pnrr» Molte di queste operazioni, secondo Unicomal, «sembrano essere puro greenwashing per poi magari finire nel dimenticatoio. Se vogliono dimostrare di rispettare l’ambiente e concretizzare progetti veramente “green”, Sea, Enac, Regione Lombardia e le associazioni imprenditoriali dovrebbero rinunciare all’espansione della Cargo city e a cementificare 44 ettari di brughiera pregiata, come dimostrato da numerosi studiosi, botanici e naturalisti».
La Cargo city
Per i comitati anti-Malpensa questa superficie ha infatti un valore prezioso per la salvaguardia ambientale. «In questo momento – oltretutto – il trasporto cargo è in diminuzione e le industrie dell’Alto milanese registrano un calo produttivo causato dall’aumento del costo delle materie prime, la crescita economica è in ribasso rispetto alle previsioni, dall’1% allo 0.7% E così sarà anche nel 2024. Ciò dimostra che non siamo in una fase congiunturalmente favorevole all’espansione dell’area cargo che tra l’altro, già oggi, è utilizzata al 70% delle sue capacità». Se veramente si vuole salvaguardare l’ambiente, secondo Unicomal si devono aumentare subito le fonti rinnovabili (fotovoltaico ed eolico) e contrastare in modo netto la cementificazione. «La rinuncia al consumo di suolo è il vero contrasto al riscaldamento climatico che ogni anno miete sempre più vittime. Riguardo alla firma del Presidente della Repubblica alla Legge 155, contenente il famoso emendamento art.1-ter, non si afferma che è strategico cementificare i 44 ettari di brughiera per ingrandire la cargo, si esprime la volontà di implementare il traffico merci (con tutte le problematiche connesse) in quanto Malpensa è strategica, come altri 12 aeroporti italiani, come già scritto del Pna (piano nazionale aeroporti) del 2015. Da nessuna parte è scritto che bisogna ingrandire il sedime aeroportuale e ribadiamo che esistono alternative valide all’implementazione della cargo anche all’ interno della stessa Malpensa anche se ciò non è conveniente per Sea ed Enac».