Aduc su voli low-cost. “Monarch in bancarotta” (2)
Firenze, Italia – “Che fare? Continua la crisi?”. Le dichiarazioni del presidente Vincenzo Donvito

(WAPA) – “Dopo le note vicende del vettore aereo irlandese Ryanair, vicende che ancora non si placano visto che è il principale operatore degli scali aeroportuali italiani, ecco un’altra compagnia aerea, sempre oltremanica, che ha problemi. Monarch Airlines, con base all’aeroporto londinese di Luton ha dichiarato bancarotta e sospeso tutti i collegamenti aerei. L’autorità civile del Regno Unito si è fatta carico, su sollecitazione del governo, di far rientrare tutti i compatrioti sull’isola (‘senza dover subire nessun costo e senza dover abbreviare le proprie vacanze’).
Ma questa volta la vicenda è più tragica, perché se Ryanair si sta assestando per aver fatto -sembra- il passo più lungo della gamba, Monarch è proprio andata a gambe all’aria.
Per i passeggeri di questo vettore, che dall’Italia usava gli aeroporti di Napoli, Roma, Verona e Venezia verso destinazioni britanniche, la possibilità di un rimborso è più problematica, se non impossibile: per avere un rimborso occorre iscriversi al passivo per la spartizione di quanto è rimasto, con la quasi certezza che se qualcosa è rimasto, i creditori come coloro che hanno acquistato un biglietto aereo, saranno gli ultimi della lista ad essere presi inconsiderazione per un rimborso… ed i soldi che si riescono a reperire, in genere, non arrivano mai a questi creditori.
Le autorità britanniche del settore (Caa) sono serie e vitali, aspettiamo quindi le prossime settimane per sapere cosa accadrà e se c’è un qualche spiraglio.
A noi, al momento, non ci resta che rilevare in modo amaro quello che è accaduto, ieri ed oggi, e che nulla ci dice che non potrebbe accadere anche domani.
E’ la crisi delle low-cost? Può darsi.
Per rilevare una crisi generalizzata occorre aspettare ancora un po’. Ma, di fatto, quella sorta di sogno che ci portava in diversi luoghi spendendo meno, in tempo e denaro, rispetto ad un treno o una nave, sta venendo meno. Anche perché -e la crisi dei piloti di Ryanair è illuminante in merito- come utenti non possiamo continuare a spendere pochissimo in virtù del fatto che chi ci fornisce i servizi sottopaga i propri dipendenti. Il mercato libero, incluso quello del lavoro, crediamo sia una cosa positiva, ma quando si sposa con sfruttamento e lavoratori presi per la gola, c’è più di qualcosa che non torna. Etica e politica? Anche, ma soprattutto economia. Come utenti del mercato libero dobbiamo fare una riflessione: il gioco vale la candela? Cioè il nostro volo che compriamo oggi a 19 Euro per andare a Londra, siamo sicuri che quando si avvicina la data di partenza non ci costerà di più perché è alto il rischio che chi ce lo offre abbia un ripensamento organizzativo (Ryanair) o un impedimento (Monarch); oltre a: scomodità e costi per raggiungere alcuni aeroporti, servizi a bordo inesistenti e -quando per noi necessari- che arrivano a costare anche più del biglietto, limiti striminziti ai bagagli.
Se pensiamo che la logica low-cost sta cominciando in modo irruente anche ad avanzare per i voli a lungo raggio, queste riflessioni che proponiamo diventano essenziali. Una cosa è volare scomodi per due ore, altro è farlo per otto (New York) o undici ore (Los Angeles).
Scoraggiare quindi l’uso delle low-cost? No. Informiamo perché ognuno sia consapevole di cosa va ad acquistare e quali possano essere difficoltà (che si sanno già in partenza) e problemi (che possono sorgere con maggiore facilità: prima, durante e dopo il volo). Vincenzo Donvito, presidente Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e consumatori”.
Sull’argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.
(Avionews)
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(Fonte: Avionews.com)