Kuala Lumpur, Malesia – Proseguono le ricerche del Boeing 777
(WAPA) – Ieri, lunedì 24 marzo 2014, il primo ministro malese Najib Razak ha comunicato che non ci sono più speranze per la sorte dell’aereo Boeing 777 di Malaysia Airlines, scomparso dagli schermi radar nella notte tra venerdì 7 e sabato 8 marzo 2014 mentre effettuava un collegamento tra Kuala Lumpur e Pechino. A bordo si trovavano 227 passeggeri e 12 membri d’equipaggio.
“Con profondo dispiacere e tristezza dobbiamo concludere che il volo MH370 sia terminato nell’Oceano Indiano meridionale”, ha dichiarato ieri il premier (Naviganti.org).
Il focus si è adesso spostato sulla ricerca dell’aereo, e sulle indagini sulle cause di questo incidente. Una delle piste prese maggiormente in considerazione al momento è quella di una missione suicida dei piloti, o di uno di loro. Una fonte vicina agli investigatori ha spiegato al “Telegraph” che “Questo è stato un atto deliberato di qualcuno a bordo che doveva avere una conoscenza dettagliata per sapere ciò che andava fatto. Non sta emergendo nulla che punti ad un movente. [Gli investigatori] hanno esaminato le procedure che si devono fare per portare l’aereo dove ha volato per otto ore, e queste procedure indicano che è stato pilotato in modo razionale”.
Nel caso l’ipotesi del suicidio venisse confermata, non sarebbe purtroppo la prima volta. L’ultimo caso in ordine di tempo risale ad appena pochi mesi fa: nel novembre del 2013 il comandante di un Embraer 190 di Lam Mozambique Airlines in volo da Maputo (Mozambico) a Luanda (Angola) fece deliberatamente schiantare l’aereo in un parco nazionale in Namibia (Naviganti.org).
(Avionews)
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