È stato fissato per lunedì prossimo 24 agosto l’incontro trai commissari liquidatori di Air Italy, i rappresentanti sindacali e dei ministeri del Lavoro e dei Trasporti per discutere la procedura di licenziamento collettivo dei 1550 dipendenti di Air Italy decorso il termine di sospensione di cinque mesi introdotto per fare fronte all’emergenza coronavirus. In una lettera firmata dai commissari si sottolinea come sia intenzione dell’azienda andare avanti con la procedura avendo la società cessato le attività dallo scorso febbraio, prima dello scoppio dell’emergenza Covid-19. Dopo la liquidazione volontaria e la cessione delle attività a partire dallo scorso 26 febbraio, il giorno successivo era stata avviata la procedura di licenziamento collettivo per i dipendenti della compagnia aerea. La lettera di licenziamento era stata formalizzata lo scorso 3 marzo e riguardava tutti i dipendenti a tempo indeterminato nelle sedi di Olbia, Malpensa, Linate, Roma Fiumicino, Catania, Napoli, Palermo e Firenze. Poi la sospensione della procedura durante l’emergenza Covid-19 fino al termine del blocco scattato ieri. Il governo si è così trovato a fronteggiare la crisi Air Italy che viene da lontano e non provocata dagli effetti della pandemia. Nel frattempo è intervenuto incrementando il fondo di solidarietà per il settore del trasporto aereo previsto nel decreto Cura Italia (circa 200 milioni di euro) per far fronte alla diffusione del Covid 19, estendendo la misura della cassa integrazione straordinaria finanziata dal fondo anche ai 1.47o dipendenti dell’ex Air Italy. Tale misura è prevista nel decreto Agosto all’articolo 20, in cui si prevede l’estensione ai dipendenti Air Italy della durata di 10 mesi, per un esborso quantificato in 32,7 milioni di euro (9,8 milioni per i12020 e 22,9 milioni per i12021). Lo stesso articolo prevede che il trattamento straordinario della cassa integrazione per i dipendenti Air Italy potrà esser autorizzato, previo accordo in sede governativa stipulato tra i Ministeri competenti e le Regioni interessate «ove ricorra almeno una di queste condizioni: le prospettive di cessione dell’azienda odi un ramo di essa; specifici percorsi dì politica attiva del lavoro posti in essere dalla Regione o dalle Regioni interessate », ovvero Sardegna e Lombardia. «I 10 mesi di cig passano in fretta e occorre trovare una soluzione per ricollocare i lavoratori all’interno dello stesso settore aeronautico per non disperdere le professionalità presenti nella compagnia aerea», commenta il segretario regionale dell Filt Cgil Arnaldo Boeddu. «Non ci sorprende il passo fatto dall’azienda – aggiunge William Zonca della Uil trasporti -. Lo temevamo e per questo abbiamo chiesto, ma non ottenuto, lo stop al licenziamenti dei lavoratori per le società in liquidazione in bonis. Questo ci fa tenere alta l’attenzione sulla vertenza: chiediamo quindi uno sforzo maggiore alle istituzioni, ministeri e Regioni, perché venga convocato un tavolo interministeriale per conoscere la posizione ufficiale azienda sulla cig. Sarebbe da irresponsabili non usare questo strumento che garantisce i lavoratori nell’immediato e dà una prospettiva per il ricollocamento».
(fonte: Mara Monti – Ilsole24ore)