Tolosa, Francia – L’industria si posiziona sul mercato con gli aeromobili A-330/200F ed A-330/P2F
(WAPA) – In base al Cargo Global Market Forecast di Airbus, il traffico aereo cargo in tutto il mondo crescerà con una media del 4,8% annuo nei prossimi 20 anni, con una richiesta di circa 3000 aerei, ovvero il doppio rispetto ad oggi. Questa previsione di crescita è supportata da numerosi trend globali positivi nell’attività economica, tra i quali il commercio mondiale, il consumo privato e la produzione industriale.
La previsione mostra che entro il 2032 si registrerà una domanda totale di aeromobili cargo a livello mondiale di circa 2700 velivoli, nuovi e convertiti. Oltre la metà di questi sarà necessaria per l’ammodernamento delle flotte, spinto dal pensionamento di aeromobili vecchi, mentre i restanti serviranno per la crescita delle flotte. Di questi 2700, 870 saranno cargo nuovi del valore di circa 234 milioni di dollari, mentre circa 1860 saranno convertiti da aerei passeggeri. Ulteriori 175 saranno velivolii che sono attualmente in servizio come cargo. Viene altresì tenuto in conto l’impiego di spazi cargo su aeromobili passeggeri, i quali resteranno sostanzialmente invariati trasportando circa la metà del cargo internazionale.
Illustrando la crescita dei Paesi emergenti che risultano essere i mercati che crescono più velocemente per quanto riguarda il trasporto merci, emerge che la regione dell’Asia-Pacifico (India e Repubblica popolare cinese incluse) che attualmente rappresenta il 36% del traffico aereo cargo mondiale, è destinata a raggiungere il 42% entro il 2032. Nel complesso, la Cina è la più grande Nazione singola che guida la crescita del trasporto merci. Oggi la quota cinese rappresenta il 15% e, entro il 2032, raggiungerà il 22% circa del mercato globale di trasporto merci. In confronto, in Europa e nella Comunità degli Stati indipendenti (Csi), la quota combinata dei Paesi sviluppati equivaleva al 51% del traffico totale nel 2012 e, sebbene il traffico continuerà a crescere, la loro quota combinata del traffico aereo cargo mondiale calerà lievemente e si attesterà intorno al 45% entro il 2032.
Segmenti della flotta cargo
I piccoli aeromobili equivalgono, oggi, al 23% circa della flotta e, sebbene il boom del mercato di cargo express in Cina e India accrescerà il numero dei piccoli cargo dai 380 del 2012 agli oltre 600 entro il 2032, la loro proporzione totale della flotta globale calerà sensibilmente, attorno al 21%.
Gli aeromobili cargo di media grandezza, la cui flessibilità consente ai vettori di adattarsi ai cambiamenti del mercato, rappresentano circa il 45% della flotta in servizio e vengono sempre più impiegati per servizi express a livello regionale e per le generali operazioni cargo di lungo raggio. Si prevede che i loro numeri esploderanno nei prossimi anni, grazie alla crescita nei mercati emergenti, in particolare in Cina. Si ritiene, inoltre, che il segmento medium-size crescerà di oltre 1290 unità entro il 2032, dalle 744 unità del 2012. Questa categoria manterrà, quindi, la quota dominante del 45% della flotta cargo globale. Airbus è ben posizionato in questo segmento, non soltanto grazie al proprio aereo A-330/200F, ma anche all’A-330P2F convertito da velivolo passeggeri a cargo in collaborazione con Efw e St Aerospace.
Infine, gli aeromobili cargo di gradi dimensioni rappresentano, oggi, circa il 32% della flotta e sono prevalentemente impiegati per le operazioni a lungo raggio di tre mercati principali: Stati Uniti, Europa e Asia. La flotta composta da aeromobili di grandi dimensioni raggiungerà le oltre 1000 unità entro il 2032, accrescendo, così, sensibilmente la propria quota della flotta cargo mondiale.
“Airbus è il costruttore di velivoli leader mondiale che vanta la famiglia di aeromobili di linea più moderna e completa sul mercato. Ad oggi, oltre 13.200 aeromobili sono stati ordinati da circa 500 clienti ed operatori di tutto il mondo, da quando ha fatto il suo ingresso per la prima volta nel mercato nei primi anni ’70. Airbus possiede strutture produttive e di progettazione in Francia, Germania, Inghilterra e Spagna, e filiali negli Stati Uniti, in Cina, Giappone e in Medio Oriente”, secondo quanto dichiarato in una nota dal costruttore europeo. (Naviganti.org)
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