Il Pil dell’Italia torna negativo nel primo trimestre del 2014, segnando un calo dello 0,1% rispetto al trimestre precedente che si era chiuso con una crescita dello 0,1%.
Lo scenario è quello di un’Italia che soffre, esposta ai rischi e vulnerabile. Il dato sul primo trimestre, comunicato dall’Istat (l’Istituto di Statistica ha precisato che su base annua il Pil è diminuito dello 0,5%) gela l’ottimismo di chi già vedeva la luce in fondo al tunnel.
I DATI – L’ultimo trimestre 2013, con un +0,1% congiunturale, aveva interrotto nove trimestri consecutivi di segni negativi. Nel primo trimestre dell’anno, il Pil è tornato a scendere su base congiunturale dello 0,1%, mentre sull’anno il calo è stato dello 0,5%. Si tratta delle stime Istat espresse in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato (il primo trimestre 2014 ha avuto una giornata lavorativa in meno del precedente e una in meno del primo trimestre 2013). Il Pil acquisito per l’anno in corso (cioè ipotizzando una variazione trimestrale nulla nei prossimi periodi del 2014) è pari a -0,2%.
COSI’ GERMANIA E FRANCIA – Intanto, il Prodotto interno lordo tedesco ha fatto +0,8%, spinto da consumi privati e spese pubbliche, insieme agli investimenti. E’ la maggiore espansione da tre anni. E la Francia? Se l’economia di Berlino nel primo trimestre dell’anno è cresciuta oltre le attese, lo stesso non si può dire di Parigi. L’economia transalpina non si è infatti mossa e per Hollande rilanciarla è sempre più un’urgenza.
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