Meridiana ritrova valore nel passatoAccanto al completamento dell’Opa, all’ottimizzazione dei voli e alla riduzione dei costi, la compagnia ricorda i 50 anni di attività con una campagna istituzionale dal sapore vintage perché spinge sul brand unico. “Prevista l’armonizzazione della flotta in tre anni”, annuncia l’a.d. Scaramella, che smonta la teoria della partnership imminente: “Dobbiamo prima risanare, prematuro il discorso”Sono passati 50 anni dalla nascita di Alisarda e da allora c’è stata la trasformazione in Meridiana, poi l’integrazione con la compagnia charter Eurofly e nel 2011 con Air Italy. Sono stati trasportati 100 milioni di passeggeri e ora per il vettore sardo si tratta di ritrovare forza nel proprio passato. Così ha sintetizzato la storia della compagnia l’a.d. Roberto Scaramella, in carica da sei mesi. Un traguardo accompagnato da una campagna istituzionale che fa leva sul brand unico e riporta il claim: “Questo si chiama volare”. Il progetto di comunicazione ideato da Draftfcb è stato presentato a Milano ed invita a guardare in alto, ad avere speranze senza mai smettere di sognare. Una speranza sostenuta, nel caso della compagnia, da un intenso percorso di ristrutturazione finanziaria, commerciale e industriale. “Con una perdita di 190 milioni di euro non piacciamo a noi stessi e non potremmo essere interessanti per eventuali investitori. Prematuro parlare di partnership, prima occorre completare il risanamento”, così ha dichiarato il manager, fugando l’ipotesi di una fusione con Alitalia in vista di un ingresso da parte di Etihad, come ipotizzato dal quotidiano La Repubblica lunedì scorso. “L’acquisizione del capitale da parte del principe Aga Khan è quasi completata e il restante 4% di quote sarà acquisito entro la prima quindicina di giugno – ha dichiarato Scaramella -. Previsto anche un piano di armonizzazione della flotta in tre anni”. Attualmente sono 29 gli aeromobili in flotta; nella stagione invernale operano 25 aerei per passare a 28 in quella estiva, “con un 40% di volume d’affari del business charter. La Sardegna – è stato sottolineato – rappresenta lo zoccolo duro, il nocciolo commerciale del network, anche se a fronte di 25 milioni che la Regione eroga alle low cost noi riceviamo zero contributi”.
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