Roma, Italia – Forse i media dovrebbero avere un po’ più di professionalità
(WAPA) – I toni sono, come di consueto gentili ma fermi: “Pur comprendendo l’esigenza giornalistica di fare riferimento alla nota inchiesta “Appalti Enav” – ha dichiarato l’amministratore unico Massimo Garbini -spiace leggere ancora oggi il nome di Enav, un’eccellenza del sistema Paese, associato a notizie di cronaca giudiziaria che non riguardano più direttamente la società”.
Si intuisce fra le righe che Massimo Garbini, l’amministratore unico di Enav, la società che gestisce il traffico aereo in Italia, ne ha le scatole piene.
Con una operazione di avvicendamento che ha riguardato molti capi struttura e revisione delle regole etiche, sotto la direzione di Garbini, un “Manager” interno che oltre che conoscere il “Mestiere”, conosce anche la struttura, l’Enav ha acquisito una credibilità e notorietà, sia nazionale che internazionale che la pongono fra i fornitori di controllo del traffico aereo, leader non solo nell’ambito europeo ma mondiale. Prova ne sia l’autorevolezza che ha in Eurocontrol, l’affidamento del progetto Blue Med o l’acquisizione di importanti contratti di consulenza e addestramento in Malesia.
Tutto bene dunque se non fosse per il “Tormentone” del ”Rieccolo” , per il fatto che ogni volta che si parla della “Storiaccia” legata ad appalti Finmeccanica, vicenda ormai datata che ha coinvolto persone e società che nulla hanno a che vedere con l’attuale Enav, il nome del nostro Air Traffic Service Provider rispunta fuori. Non perché sia coinvolto in alcun modo nella vecchia vicenda ma per semplificazione mediatica.
L”affaire” diventato ormai una telenovela, in cui sono implicati commercialisti, consulenti, amministratori di piccole società, un prete ed anche un noto ristoratore romano, è conosciuto ormai da tutti come Finmeccanica–Enav, e il divorzio da questo connubio è duro a morire.
Per certi versi fa ormai parte di quei “Refrain” che piacciono tanto perché in fondo permettono di non pensare. Il massimo vantaggio con il minimo sforzo.
Ricordate il binomio concettuale “Napoletano = emigrato” , dell’indimenticabile film di Massimo Troisi “Ricomincio da tre”? No!, rispondeva immancabilmente Lello Arena: ”Turista”.
Di questi binomi ormai entrati nel lessico collettivo, talché le parole che li compongono non hanno più una loro vita autonoma, ve ne sono tanti:
Le rate, ad esempio, non possono che essere “Modiche”, così come “Ritirarsi ed “Aventino” sono ormai raramente usate separatamente, come “Bacco” e “Tabacco”. Potremmo continuare all’infinito.
Il punto che però ci sembra giusto rilevare è che Enav, è una realtà oggi sana, che lavora bene, fa utili, è apprezzata nel mondo e crea posti di lavoro per i nostri giovani. Quando la smetteremo di accoppiarla a faccendieri e loschi traffici che in alcun modo oggi la rappresentano e che volentieri lascerebbe definitivamente alle spalle? (Naviganti.org)
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