Editoriale di Trivellix
Da quell’ormai lontano 11 Settembre 2001, un mercoledì, è iniziata la lenta discesa dell’ Occidente e del Mondo verso il punto dove siamo ora…
Ancora mi ricordo, pochi mesi dopo il crollo delle torri, il pellegrinaggio all’enorme cratere in Lower Manhattan… una ferita all’intera Civiltà Occidentale…
Una ferita che si è infettata portandoci tutti sull’orlo dell’abisso.
Dopo l’11 Settembre, la paura si è impossessata di tutti noi ed in nome di quel Molock, tutte le libertà per cui abbiamo lottato così a lungo sono state messe in discussione… revocate in nome della paura…
Se l’infame terrorismo voleva colpire l’America e l’Occidente ci è riuscito: a distanza di quasi 12 anni, il Paese che adoravo è irriconoscibile… passato attraverso il l’”Era Bush” e la prima Presidenza Obama… incapace di rialzarsi, di ribadire le sue origini egalitarie, di ritrovare se stesso…
Ed il resto dell’Occidente è caduto vittima delle eterne tendenze europee… prime fra tutte, l’espansionismo germanico…
Abbiamo vissuto la limitazione della libertà, le guerre, le bolle speculatorie, il collasso del sistema economico… abbiamo vissuto la convinzione del declino della civiltà Occidentale…
E nel frattempo, nuovi poteri sembravano emergere… potentati fatti di numeri mirabolanti e di povertà diffusa… in cui il mandarinato era la norma e pure lo sfruttamento… si è assistito al disallineamento fra PIL e ricchezza reale delle nazioni… Economie come la Cina e l’India hanno macinato numeri spaventosi, ma il loro progresso sociale è stato assai limitato…
Si è assistito al collasso dell’”Economia di Carta” in cui si giocava in borsa con i soldi del monopoli e al tentativo degli Stati di limitare le libertà personali sfruttando la paura…
Siamo tutti finiti nel “cloud”, dove i nostri dati, anche personali, sono custoditi su servers remoti all’altro capo del mondo (e gestiti da chissà chi), in balia di entità eteree che possono “staccare la spina” in qualunque momento… oltre che renderli potenzialmente disponibili a qualunque agenzia governativa o competitor…
Ogni volta che dobbiamo prendere un aereo, passare una frontiera, veniamo schedati biometricamente e confrontati con databases di cui nulla sappiamo… neanche quali dati su di noi contengono… perché non sappiamo quali dati su di noi sono stati raccolti, come, perché e da chi…
Il sospetto e la paura lo hanno permesso…
Ma è tutta una facciata… le forze politiche ed economiche che plasmano il mondo sono sempre le stesse, la ricchezza (quella vera…) è sempre più concentrata dove è sempre stata…
Se uno va’ a vedere dove sono i “poli tecnologici”, le concentrazioni di ricchezza, i centri di transazione delle carte di credito, i centri di potere politico/militare… si rende conto che nulla è cambiato… il potere, complice la paura, si è solo concentrato sempre più…
La verità è, che dopo l’11 Settembre, complici anche tecnologie sempre più sofisticate, è stata la democrazia ad essere stata messa in discussione… e l’Asia non c’entra nulla…
Anche quei Paesi dallo sviluppo squilibrato sono stati vittime di questo tentativo di concentrazione del potere e della ricchezza favorito dalla paura…
Non a caso, la Germania, ha tentato, per la terza volta in un secolo e mezzo, di prendere il controllo del Vecchio Continente… ed ancora una volta è stata l’Inghilterra a metterle i bastoni “tra le ruote”, non certo l’Italia dei pecoroni…
Da tutto il marasma che sconvolgeva il nostro mondo sembravano essere immuni un gruppo di isole agli antipodi del mondo, Australia e Nuova Zelanda guardavano l’armageddon senza ben capire cosa stava succedendo… con flemma anglosassone…
Isole spopolate, democratiche, e con risorse immense… quasi a contraddire il teorema che la forza stesse nei miliardi di cinesi e indiani…
E alla fine l’Asia ha brutalmente rallentato raggiungendo i limiti strutturali di un sistema contradditorio e tirato al limite… ma pochi se ne sono ancora accorti…
Bizzarro (ma storicamente prevedibile) che questo sistema di potere si sia stato incrinato dalla Gran Bretagna i cui bastioni coloniali: Londra, Hong Kong, Singapore, Mumbai, Sydney, Dubai… sono le “powerhouses” del mondo moderno al di fuori degli Stati Uniti…
E anche negli USA la cultura dominante, non quella di immigranti latini o asiatici, è quella di origine anglosassone…
Fra gli USA, i 16 Realms del Commonwealth, le altre ex colonie di Sua Maestà… si ottiene una bella fetta del “mondo che conta”…
Basta questo a far capire che nulla in realtà è cambiato, almeno da questo punto di vista…
Quello che è cambiato, invece, è il rapporto fra ricchi e poveri… non fra paesi ricchi e paesi poveri… è una sottile distinzione, ma indica che siamo tutti più poveri e meno liberi…
Cosa c’entra tutto ciò con Malpensa e l’aviazione vi chiederete? E’ un discorso molto “largo”…
Malpensa è nata tre anni prima del 9/11, in un epoca di speranza… hanno tentato di ammazzarla nell’”epoca buia”, come gran parte delle cose buone della Civiltà Occidentale… risorgerà all’alba di una nuova epoca…
Quale nuova epoca vi chiederete?
Mentre tutti si aspettavano lo “shift ad Oriente” della politica americana; Obama, che sembra voler finalmente tener fede alle promesse fatte al mondo 5 anni fa’, riesuma l’idea clintoniana di un grande “Asse Atlantico” e manda il vicepresidente a proporre un “grande mercato” fra le due sponde dell’Atlantico…
Certo la Germania si opporrà, ma è esattamente ciò di cui l’Occidente ha bisogno… il ribadire l’identità comune di tutte le genti discendenti dagli emigranti dell’Europa Occidentale… un immenso mercato che unisca Europa, Nord e Sud America… che unisca i centri di potere planetario, quelli veri, che si muovono alla spicciolata in un mondo in crisi…
La cultura Occidentale non ha tutt’ora reali competitors ed è il momento di ribadirla… di ribadire le sue grandi conquiste: la libertà e la democrazia…
E il “nemico” intorno a cui coalizzare nuovamente un mondo? Quello stà, prevedibilmente, ad Oriente… basta vedere le “sparate” mediatiche della dirigenza di Google negli ultimi giorni… Quindi non “shift ad oriente”, ma “shift contro l’oriente”… perché un “nemico” occorre sempre, è l’Islam non era quello giusto…
E, in questo scenario, si innesta trasversalmente qull’Impero incompreso che è il Commonwealth… incuneato nel cuore dell’Asia e del Pacifico… un’entità che fa’ capo a Londra… non a Timbucktu…
Questo è il quadro che mi è apparso girando il Pianeta in lungo e in largo… leggendo ed approfondendo…
Non a caso questo è il momento in cui l’insieme di connivenze e protezione che hanno consentito ad Alitalia di devastare il sistema aeronautico italiano è venuto meno… il Re è nudo…
E’ un epoca di Grandi cambiamenti, una luce si è accesa all’orizzonte, non morirà…
(Malpensa info)
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