Budapest, Ungheria – “Il loro problema era la burocrazia dovuta al fatto di essere una compagnia statale”
(WAPA) – Il direttore di gestione di Solyom Airways Joszef Vago ha presentato nel corso di una conferenza stampa all’aeroporto “Liszt” di Budapest i piani di sviluppo del nuovo vettore aereo ungherese, che si propone come erede di Malev, la compagnia di bandiera del Paese est-europeo, fallita nel febbraio 2012 (Naviganti.org).
L”ex-dirigente dell’autorità nazionale dei trasporti ha comunque chiarito che non ci sarà alcun intervento pubblico nella nuova compagnia: “Non abbiamo chiesto aiuto allo Stato, non gli abbiamo neppure mostrato il nostro piano aziendale perché non volevamo che ci rubassero l’idea, quindi il Paese non ha nulla da perdere, perché questa linea aerea è finanziata solamente con fondi privati”.
Malev era la principale compagnia ungherese, che aveva ricevuto dal governo di Budapest un aiuto di Stato di oltre 300 milioni di Euro senza aspettare il parere della Commissione europea. Ma nel gennaio 2012 Bruxelles giudicò quel finanziamento non in linea con il principio dell’investitore che opera nell’economia di mercato (il cosiddetto “Meip”, Market Economy Investor Principle), e chiese quindi alla linea aerea di restituirlo. Malev, dopo 66 anni di attività ininterrotta, fallì meno di un mese dopo
Solyom (che in ungherese vuol dire “Falcone”) ha già siglato un contratto con una società di leasing di Londra per sei aerei Boeing 737/500, il primo dei quali arriverà in Ungheria il 18 agosto: il primo volo commerciale dovrebbe essere operato ad ottobre. Inizialmente il vettore volerà su 22 città, sei delle quali saranno capitali europee, ma Vago non ha rivelato quali saranno le destinazioni.
Nelle intenzioni del management la flotta sarà allargata fino a 12 aerei entro la fine dell’anno, e sono in corso negoziazioni per l’acquisto di 22 aeromobili Airbus.
Gli aerei avranno una configurazione da 110 posti a sedere, 12 dei quali in business class, dal momento che la compagnia prevede di offrire anche servizi premium: “Il che non significa necessariamente prezzi alti”, spiega Vago . “Credo che saremo in grado di offrire biglietti allo stesso prezzo rispetto a quanto faceva Malev, o anche ad un prezzo inferiore. Solyom non sarà una compagnia low-cost, ma oltre ai servizi potremo anche competere in termini di prezzo”.
Vago ha anche illustrato quelle che, a suo parere, sono le similarità e le differenze rispetto all’ex-compagnia di bandiera: “Il problema di Malev non erano i profitti operativi. Il problema era la burocrazia dovuta al fatto di essere una compagnia statale, ed il fatto che i profitti operativi dovevano essere spesi per obblighi finanziari precedenti. La similarità con Malev dipenderà dal fatto che Solyom sarà davvero una linea aerea ungherese: i proprietari non sposteranno i fondi su conti offshore, tutti i profitti rimarranno qui”.
“Abbiamo anche preso un impegno scritto affinché tutti gli introiti dei primi tre anni vengano reinvestiti nello sviluppo della linea aerea”, ha concluso Vago. (Naviganti.org)
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