L’aeroporto di Bologna tira le somme di un 2020 che ha visto transitare nello scalo soltanto un quarto dei passeggeri rispetto al dato 2019 (anno record per il Marconi, con quasi 9,5 milioni di transiti). Nell’anno appena chiuso su Bologna hanno volato 2.506.258 persone, pari ad una flessione del 73,4%, numero che riporta il Marconi ai livelli di traffico del 1997. Il calo è ovviamente più significativo sui voli internazionali (-77,2%) che su quelli domestici (-59%). Flessione anche per il cargo, sebbene molto più contenuta, con un -11,1%. Le destinazioni più richieste sono state Catania, Palermo e Fiumicino.
Dopo un gennaio ancora in crescita (passeggeri a +9,9% sullo stesso mese del 2019) e un febbraio che ha confermato i dati del 2019, il lockdown nazionale della primavera 2020 ha portato al sostanziale azzeramento dei voli, da marzo a giugno, quando le prime riaperture delle frontiere hanno fatto ripartire progressivamente i collegamenti nazionali ed europei.
Dopo due mesi di timida ripresa (a luglio ed agosto, soprattutto sui voli nazionali), da settembre i nuovi provvedimenti di contenimento dell’emergenza Covid hanno portato alla progressiva cancellazione di tratte e frequenze, per arrivare al mese di dicembre con un calo di passeggeri dell’86,5% su dicembre 2019, per un totale di 95.549 passeggeri.